Niente grandi fratelli o isole de famosi. Abbiamo voluto chiamare REALITY questa sezione del sito, con l’intenzione di creare uno spazio dove far confluire testimonianze, storie o immagini tratte dalla realtà aquilana. Una realtà complicata (e chi la vive quotidianamente lo sa benissimo), ma difficile, a volte, anche da raccontare.
Il nostro obiettivo, con queste pagine, è proprio quello di descrivere L’Aquila del post terremoto attraverso le storie di chi avrà voglia di raccontarle e di condividerle. Una sorta di puzzle (certo, non facile da ricostruire) nel quale ognuno di noi, attraverso i propri “racconti”, potrà essere un frammento.
Naturalmente REALITY è uno spazio aperto. Per cui vi invitiamo a farne parte.
Quella domenica l’ho dedicata alla mia bellissima nipote Jessica, ricoverata in ospedale a Roma, per stare insieme strette strette tutto il giorno, appassionate. Tornando a CASA pensavo a quanto i bambini sappiano – saggiamente - trasformare le sofferenze in cose tollerabili, ma ti si spezza il cuore quando la vita si accanisce su di loro e si ha poco margine per agire e migliorare… quindi pensi anche che non potranno e non dovranno pagare di più, perché è già tutto troppo. Così, verso CASA, non ricordo più come, ho incastrato il tempo per vedere Domenica e conquistare quei 5 minuti…
A me il terremoto non faceva paura. Prima del 6 Aprile mi ero illuso che si potessero dominare le emozioni e restare razionali. Nel corso dei mesi che hanno preceduto il 6 Aprile, ho scherzato di questo con molte persone. Ho scherzato con mia moglie: lei nel 1997 si trovava per lavoro a Camerino ed ha “sentito” il terremoto delle Marche, da allora qualunque piccolo sussulto la faceva schizzare, anche la notte quando mi giravo nel letto. Ho scherzato con mia madre ricordando la scossa del 3 Dicembre 1968, molto forte rispetto a quelle preliminari del 2009; di quella…
.....non e ' facile da raccontare, ma ci provo la getto cosi, come mi viene Oggi pomeriggio 1 aprile 2011 alle ore 15,30, a due anni dal terremoto, mi ero organizzato con Piergiorgio per andare in centro a Piazza Duomo per verificare dove piazzare un gazebo che servira' domenica per la raccolta fondi UILDM (Unione Italiana Lotta Distrofie Muscolari). Arrivato come solito al posto di blocco dell'esercito con la mia auto sono stato fermato, come solito, per la verifica del permesso dei documenti e tutta la solita storia, ......ma non era la solita storia. Mi dicono che bisogna verificare…
Altopiano di Cinno, Febbraio 2011: uno scenario di profili montuosi che, lontano, si stagliano progressivamente sulla lieve foschia; due, tre livelli di azzurro all’orizzonte. Visti da lontano, mentre in ordine sparso ci arrampichiamo pedalando sull’ampio crinale, che conserva ancora memoria dei colori dell’autunno sullo sfondo blu perfetto del cielo, sembriamo tanti ragni in nervoso movimento. Da vicino, vedo i volti dei più vicini, nell’allegria mista alla fatica: Alessandro il Presidente, Paoletto il certosino, Luca Lupen, Marco Scintillò, e gli altri che se ne mancasse uno solo di loro la spedizione non avrebbe lo stesso senso e sapore. La settimana scorsa…
E' proprio bello tornare a casa la sera. La tua casa, intendo. Quando rientri c'è quel calore familiare, quel pavimento su cui hai camminato, quel mobile, la porta, e poi le tue cose. Il tuo letto, i libri, la bottiglia, le ciabatte. si, un pò di disordine, ma insomma poi metterò a posto. Sono di rientro da L'Aquila e provo a pensare a qual'è la cosa peggiore che ho visto oggi. Credo per me siano stati i pavimenti. Entrare nella casa di Paola e vedere quei bei pavimenti di legno chiaro: quando penso alla mia casa io li vorrei così…
Qui, a quest'ora ed in questa giornata della settimana – domenica- si dovrebbero sentire e vedere cose che non ci sono più. Si dovrebbero sentire, insieme alla leggerezza della domenica, una radio accesa in lontananza, il rumore di un fon che viene da una stanza la cui finestra è subito serrata da un'ombra timida. Si dovrebbe sentire l'odore del sugo della domenica, le risate, i telegiornali, le telecronache dei campi sportivi, il rumore della forchetta che sbatte sul piatto, si dovrebbe sentire l'ardore di questo sole accendere le pietre di cui era fatta questa città.
Dolore….tanto dolore nel cuore…. Tante volte ho pensato a come sarebbe stata la mia vita senza di te…….non riuscivo ad immaginare…..non volevo immaginare….tremavo al solo pensiero…eppure prima o poi sarebbe successo……mi auguravo poi…..tanto poi…..tra 30 anni magari!!! E invece eccomi qua….a combattere con la dura realta’………e gia’……. ora non ci sei piu’ e da un giorno all’altro mi si è spezzato il cuore……un mostro ha deciso che doveva portarti via da me, da noi……in 30 secondi la mia vita si è trasformata in un incubo…. Perche’ sei andata via?? Perche’ mi hai lasciato?? Eravamo felici…..tu finalmente eri serena… dopo una…